Viaggio di gruppo in Giappone: meglio sole o (ben) accompagnate?
Tante ragazze vogliono andare in Giappone, ma una volta deciso di partire la domanda seguente è “con chi?”
Una delle domande che mi sono state poste più spesso riguardo ai miei viaggi in Giappone è “con chi vai?” (variante pre viaggio) o “con chi sei andata?” (variante post ritorno). La verità è che personalmente ho visitato il Giappone in due modi:
- Con amiche e amici
- Con gruppi organizzati
Nel primo caso il problema che si pone non è più quello della compagnia, ma del modo in cui affrontare il viaggio (prenotando tutto da soli o attraverso un’agenzia). Adesso però mi piacerebbe parlare in primis alle ragazze senza compagni di vaggio a disposizione e indecise sul partire per il Giappone completamente sole o con un gruppo organizzato.
In Giappone da sola?
Io non ho mai sentito il forte bisogno di partire per un viaggio totalmente in solitaria (ho fatto una vacanza studio di tre settimane, questo sì, ma ero comunque in un campus), però vorrei dire a chiunque sia attirata dal Giappone e abbia voglia di provare l’esperienza di un viaggio indipendente che il Sol Levante è uno dei Paesi più sicuri del mondo e senza dubbio una buona scelta. Oltretutto, anche senza parlare giapponese almeno nelle grandi città non è impossibile trovare chi mastichi un po’ d’inglese e i nipponici cercano quasi sempre di dare una mano ai turisti* smarriti, quindi non dovreste rischiare di ritrovarvi sole e sperdute senza la possibilità di comunicare con chicchessia!
* Una cosa che ho capito in questi due/tre mesi è che nel mondo del blogging è molto più apprezzato il concetto di viaggiatore piuttosto che quello di turista, ma credetemi, la prima (ma anche la seconda) volta che andrete in Giappone per puro piacere sarà difficile non essere turisti. Turisti interessatissimi a cultura e cucina, magari, ma comunque persone estremamente esterne a una cultura per moltissimi versi diversi dalla nostra e difficile da penetrare.
Il lato potenzialmente negativo di qualsiasi esperienza in solitaria è che non avrete nessuno con cui condividerla, e se nasceranno problemi di qualsiasi natura ovviamente dovrete cavarvela da sole. Se siete pronte ad affrontare questi ostacoli direi che in realtà avete le idee già chiare e potete fermarvi qui senza problemi.
Se invece siete ancora indecise riguardo al tipo di viaggio di affrontare…be’, vediamo un po’.
Pro e contro di un viaggio di gruppo in Giappone
Partiamo dalle brutte notizie: i viaggi organizzati costano (ovviamente) più di un viaggio in solitaria, perché anche chi organizza deve ricavarci un guadagno. Nella mia esperienza si parla di una differenza che arriva fino ai mille euro. Non proprio bruscolini, soprattutto se avete risparmiato per tanto tempo il denaro da spendere in nome del vostro viaggio da sogno in Giappone. Eppure ci sono tante persone che decidono di investire comunque in un viaggio preorganizzato con un gruppo di sconosciuti: come mai?
In primis il valore “tutto già fatto”: niente siti da piantonare alla ricerca dell’offerta migliore, niente ore trascorse a cercare un albergo a prezzi decenti ed eventuali dubbi e indecisioni esistenziali al riguardo. Il volo è presentato con mesi di anticipo, gli alberghi sono già decisi o quasi – comunque l’agenzia vi fonirà i nomi delle strutture dove c’è la possibilità che finiate e potrete googlarle in meno di un minuto. Tutto ciò di cui dovrete preoccuparvi è leggere bene le informazioni fornite, il contratto e versare il denaro. Dopodiché potete passare i mesi di attesa concentrandovi sulla valigia, gli euro da cambiare in yen e guardando tutti i video giapponesi che volete fino allo sfinimento, sentendovi già là con la testa.
Una volta all’aereoporto conoscerete finalmente i vostri compagni di viaggio, con i quali spesso avrete la possibilità di parlare in anticipo grazie a gruppi facebook creati ad hoc dall’agenzia di viaggio. E qui veniamo al punto più ambiguo della situazione:
I vostri compagni di viaggio
Durante il mio primo viaggio di gruppo organizzato in Sol Levante tutto sommato mi sono trovata bene: nel 2010 avevo vent’anni e affrontare il Giappone completamente sola mi sembrava impensabile (e con il mio scarso senso pratico e la totale mancanza di senso dell’orientamento che avevo all’epoca sarebbe stata veramente un’assurdità, diciamolo). Volevo quindi una guida che mi permettesse di visitare tutti i luoghi che avevo tanto sognato, e grazie a Internet effettivamente la trovai; così, per quanto sembrasse improbabile, mi ritrovai a prenotare un viaggio in Giappone in compagnia di gente mai vista prima.
A tanti travel blogger e viaggiatori abituati a svolazzare da un punto all’altro del globo potrà sembrare poca cosa, ma per una neoventenne mai uscita dall’Europa e non esattamente scafata era pura avventura.
Mi sono trovata bene durante quel primo viaggio di gruppo? La risposta è abbastanza, ma scenderò nei dettagli un’altra volta.
Ciò di cui vorrei parlare adesso è il fatto che un viaggio di gruppo in Giappone, proprio come ogni altro viaggio organizzato insieme a sconosciuti, deve una parte non indifferente della sua riuscita a una variante sempre nuova: le persone che verranno con voi (e grazie, direte, ma aspettate un attimo).
Capiamoci: anche i personaggi più antipatici e sgarbati non saranno comunque in grado di rovinarvi la vacanza a meno che non glielo permettiate voi stessi. Durante quel primo viaggio una mattina sono stata lasciata in albergo, e proprio durante la visita a uno dei quartieri che mi stavano più a cuore (Shibuya, roccaforte di molti manga per ragazze ambientati ai giorni nostri). Non entro nei dettagli, comunque appena scoperta la situazione vi posso assicurare che ero davvero ma davvero arrabbiata. Poi mi sono resa conto di avere due possibilità:
- Restare di malumore tutto il dì, rovinandomi così una delle giornate contate da trascorrere a Tokyo;
- Fare un profondo respiro per rilassarmi, approfittare della pensione deserta per farmi una doccia di un’ora (avevamo bagni e toilette – pulitissimi – in comune per ogni piano) e godermi i dintorni.
Ho scelto la seconda e quella mattina di agosto sono stata da dyo. Non possiamo scegliere tutto ciò che ci accadrà, ma abbiamo il controllo sul nostro modo di reagire (se non sul momento, almeno nella media e lunga di distanza): questa cosa può davvero cambiare il modo in cui viviamo qualsiasi esperienza. Vorrei solo ricordarmene più spesso nella vita di tutti i giorni!
Se si ha la fortuna di capitare in un viaggio organizzato pieno di gente con la quale non abbiamo feeling non sarà certo una gioia, questo è ovvio, ma possiamo comunque goderci i luoghi che abbiamo la fortuna di visitare. Ovviamente, se non volete correre comunque questo rischio si può sempre tornare a considerare il viaggio indipendente!
… se invece doveste avere la fortuna di incontrare anche solo un paio di compagni davvero in sintonia con voi è probabile che un viaggio già soddisfacente di suo per la meta prescelta diventerà qualcosa di ancor più indimenticabile.
Estate 2016. Dopo mesi in cui sembrava quasi certo che sarei partita alla volta del Giappone insieme a qualche amico, i suddetti amici si tirano indietro per le ragioni più svariate. Risultato: i potenziali compagni si erano eclissati ma io volevo comunque tornare per la terza volta in Sol Levante. E non desideravo farlo da sola, perché la mia ultima esperienza all’estero era già trascorsa senza grandi compagni di viaggio al mio fianco e sinceramente ero stufa di visitare luoghi meravigliosi senza nessuno con cui condividerli.
Comincio a cercare disperatamente tour con posti disponibili e ne trovo uno per settembre (prenotando praticamente ad agosto!) grazie alla dea bendata e e alla mia tenacia, che mi ha spinto a scrivere e telefonare a organizzatori e agenzie fino a pescare quell’unico buchetto libero – non sto esagerando, era effettivamente l’ultimo posto a disposizione.
Il giorno della partenza arrivo a Roma Fiumicino e vedo una masnada di ragazzi under 30 tutti riuniti a poca distanza dall’entrata. Mi avvio verso di loro e vengo accolta da un gigante buono con una corona di fiori al collo (che finirà per trasformarsi nel papà onorario del gruppo pur non essendo neanche il più grande all’anagrafe!): mi invita a conoscere tutti e così nel giro di dieci secondi sento qualcosa come 25 nomi diversi, che ovviamente scordo subito. Pochi minuti dopo arriva la hostess dell’agenzia, ci accompagna a fare i biglietti per il viaggio di gruppo (niente fila), veniamo riforniti di kit omaggio e via, si parte per la nostra settimana tokyense.
E così inizia il mio terzo viaggio in Giappone, una manciata di giorni all’insegna della spensieratezza, della riscoperta di questa megalopoli indimenticabile – in gruppo e anche un po’ per conto mio, visto che volendo ci si poteva separare senza problemi – e del panico perché gli yen sembravano sfuggirmi dalla tasche contro la mia volontà (roba inutile e adorabile, è tutta colpa tua). Durante questo viaggio ho conosciuto i due ragazzi con cui sono tornata in Giappone a capodanno 2018 e diciamolo, mi sono divertita. Poteva andare bene, male o così e così. Ha vinto la prima opzione. Non era tutto perfetto, no, ma ho avuto la fortuna di incontrare persone simpatiche e con le quali condividevo diversi interessi. Capirete quindi che dovendo rispondere alla domanda “torneresti in Giappone partecipando a un viaggio di gruppo?” la mia risposta è sì.
Se invece la domanda è “lo consiglieresti?” la risposta più giusta secondo me è “dipende da voi“. Con la mia esperienza credo di avervi dato un’idea di quali siano i rischi del viaggiare da sole in Giappone e quelli dello scegliere un viaggio organizzato. Volete stare raccolte in voi stesse o condividere le esperienze, pur con il rischio di non conoscere i vostri compagni se non a prenotazione ultimata? Volete risparmiare il più possibile o avete modo e voglia di investire in un viaggio organizzato? Vi interessa una guida vera e propria oppure ve ne basta una di carta o Google? Rispondete sinceramente a queste domande e capirete qual è il modo migliore perché VOI vi godiate la vostra prossima esperienza all’estero!
Il Giappone è un paese che mi attira, e ho. Trovato l articolo giusto x. Me: da sola o in gruppo? Io. Solitamente viaggio da. Sola, ma. Non sapevo se era un posto. Dove fosse possibile, senza. Grossi problemi. Ora sono quasi decisa 😄
Sono contenta di esserti stata d’aiuto! E vai tranquilla, è decisamente fattibile! : )
Credo che questo approccio si possa applicare a moltissime mete, in particolare al di fuori dell’Europa. Io amo organizzare i viaggi da sola, ma non viaggiare da sola: preferisco nettamente partire con un’amica o andare a trovare qualcuno. Nella mia lista dei viaggi da sogno ci sono pero’ delle mete meno battute per cui opterei per un viaggio di gruppo: e’ vero che si viaggia con degli sconosciuti, ma si spera sempre di essere animati tutti dallo stesso amore per il viaggio e dalla volonta’ di venirsi incontro.
Concordo in pieno, preferisco anch’io avere qualcuno con me per condividere le esperienze! ^^ In molti viaggi di gruppo oltretutto puoi benissimo staccarti quando vuoi, se ne senti il bisogno. La cosa più bella comunque anche secondo me è sempre incotnrare persone con cui condividi interessi e passioni!
Bellissima questa riflessione, io ho sempre viaggiato da sola e solo di recente mi sono ritrovata a fare la tour leader e quindi a viaggiare in gruppo. La mia prima esperienza da partecipante è stata incredibile, io ero molto tesa e preoccupata invece è stato subito feeling con gli altri, così quando ho avuto la possibilità di candidarmi a questo ruolo l’ho presa al volto e i primi viaggi sono stati davvero belli. Spero di continuare così perchè mi piace l’idea del gruppo anche se di tanto in tanto una doccia lunga e solitaria piace anche a me!
Mi fa davvero piacere che sia stata una bella esperienza! Ammetto che io pure in viaggio ho bisogno di avere a disposizione una camera comoda e confortevole (volendo anche doppia se con una ragazza educata e dai modi civili, mi è successo in un viaggio prganizzato ed è andata benissimo), quindi anche nel caso di un viaggio di gruppo cerco proposte in linea con queste necessità, ma a prescindere dallo stile di viaggio l’importante credo sia trovare persone con cui si ha feeling, proprio come dici tu!
Il Giappone è una destinazione bellissima e farla con un gruppo di persone tutte da conoscere e da scoprire rende il viaggio ancora più bello e interessante. Stavo facendo un pensierino per andare anche io, a maggio, con un gruppo guidato da una blogger molto brava che conosco ma per quest’anno purtroppo dovrò rimandare. Magari tra qualche mese… 🙂
Sono davvero contenta che l’idea piaccia anche a te! : ) Io nel 2016 sono andata proprio con un gruppo in cui erano presenti due blogger: non li conoscevo ma il viaggio mi tornava benissimo come struttura e periodo, e il risultato è stato incontrare i due ragazzi molto simpatici con cui sono tornata in Giappone questo capodanno! Quindi come esperienza ho l’istinto di dirti che può portare esiti molto positivi ^^
Se devo dire la verità.. preferisco viaggiare da sola! Non perché odio la compagnia, ma spesso si vistano luoghi che non vorresti e non puoi sostare più di tanto c’è il pallino di chi non ama immergersi totalmente nel luogo. Non so se hai inteso. Insomma sono una persona che coglie tutto quello che mi offre quel determinato posto. ^^
Capisco bene il punto di vista, tranquilla! Infatti tendo a evitare pure io tour molto stringenti, ne scelgo sempre con l’opzione “quando vuoi allontanani dal gruppo e ci vediamo dopo” XD Così ottengo sia i benefit del viaggio di gruppo che la possibilità di stare per fatti miei quando serve ; )
Il Giappone è una meta che mi sta incuriosendo sempre più e spero di poter riuscire a visitarlo l’anno prossimo. Devo ammettere però che non so ancora se lo visiterò sola o in gruppo. A viaggiare da sola sono abituata ormai ma di viaggi organizzati non ne ho mai fatti e sono un po’ titubante..
Ti ringrazio però per aver condiviso la tua esperienza in modo così schietto e complimenti per il modo in cui hai reagito a una giornata iniziata male!
Sono davvero contenta di averti dato uno spunto in più per il viaggio! Grazie a te quindi, davvero (anche per il complimento: mi piacerebbe riuscire a essere così “filosofica” ache nella vita di tutti i giorni!).
Bellissimo post! Non sono mai stata in Giappone e non è nemmeno in programma, per il momento, ma mi è davvero piaciuto leggerti. Io non ho mai fatto viaggi organizzati, ma sempre in coppia o con pochissimi amici e sempre decidendo di giorno in giorno dove andare e che cosa fare, magari trovando per qualche ora una guida sul posto. Però so che ci sono paesi dove è quasi obbligatoria una pur ridotta programmazione. In ogni caso le domande che tu dici di porsi sono quelle giuste: non esiste una modalità di viaggio che vada bene per tutti.
Eh sì, dipende molto da che tipo di persona si è! Io adoro viaggiare con i miei cari, il problema è che quando si parla di uscire dall’Europa la cosa a molti sembra troppo impegnativa… e così urge trovare soluzioni alternative! Se mai dovessi andare a Tokyo comunque ti consiglio davvero di stilare un programmino pre-viaggio, sopratutto se resti “solo” una settimana: c’è talmente tanto da vedere che è bene sapere da subito cosa interessa di più! : )
Enniente!! Mi stai facendo venire voglia di Giappone e non ho ho ancora nemmeno comprato il libro, mi bastano i tuoi articoli e la tua passione. Brava Giulia!
Cavoli grazie, sei troppo gentile! Se con i miei articoli riesco ad appassionarti e a trasmettere il mio entusiasmo sono davvero felice ^^
Ho fatto anni fa un viaggio organizzato in Giappone… è stata una scelta per noi molto azzeccata, con un gruppo e 2 guide splendide che ci hanno fatto assaporare questo paese alche oltre a ciò che era in programma. Per me un viaggio indimenticabile
Sono contenta che ti sia trovata così bene, è sempre splendido condividere un’avventura con qualcuno in grado di capire il proprio entusiasmo! E le buone guide sono qualcosa di fantastico ^^
Sono contenta che ti sia trovata così bene, è sempre splendido condividere un’avventura con qualcuno in grado di capire il proprio entusiasmo! E le buone guide sono qualcosa di fantastico ^^
Complimenti per questo post ricco di consigli utili per come organizzare un viaggio in Giappone. Visitare Questo paese è un sogno che ho da tempo che spero coronare in coppia 😊
Incrocio le dita perché tu possa partire presto allora! E penso proprio che sarà un viaggio indimenticabile ^^
Ottima analisi su come visitare il Giappone. Ricca di spunti di riflessione che nascono proprio dalla tua esperienza. Io opterei per andarci in compagnia, senza dubbio.
Grazie mille, davvero! In effetti ho impostato l’articolo basandolo tutto sul mio vissuto, spero proprio di riuscire a essere d’aiuto ^^ E concordo in pieno con il viaggio in compagnia, adoro poter condividere le mie esperienze sul momento! 😀
bellissimo articolo, mi è piaciuto tanto il pezzo in cui sei rimasta da sola e non sapevi come reagire e alla fine hai deciso di godertela comunque senza arrabbiarti troppo perchè quello che conta non è ciò che ci accade ma come noi reagiamo!!! non sono mai stata in Giappone ma credo che sicuramente quando un giorno andrò, per la prima volta lo farò con un gruppo organizzato, semmai dalla seconda volta in poi me lo organizzerò da sola 🙂
Grazie, avevo davvero voglia di condividere questa esperienza! La nostra reazione la gestiamo noi e cambia tantissimo il modo di affrontare le cose.
Concordo totalmente con il tuo proposito, primo giro organizzato+secondo organizzatoda soli secondo me è un ottimo piano per visitare il Giappone! ^^
Il nostro viaggio in Giappone (ormai 3 anni fa) è stato il primo viaggio in gruppo con 2 coppie di cari e vecchi amici, ci siamo super divertiti e poi pensa è andata talmente bene che a giugno replichiamo!
Fate benissimo! Ovviamente andare con la famiglia o dei carissimi amici è la cosa più bella di tutte ♥