Iro Iro di Giorgio Amitrano
Sapete ormai che ho un rapporto speciale con i saggi sul Giappone: mi incuriosiscono sempre, e Iro Iro di Giorgio Amitrano sembrava chiamarmi a gran voce dai Suggeriti di Amazon.
Quel sottotitolo, “tra il pop e il sublime“, mi ha incuriosito abbastanza da andare a guardarmi la descrizione e aprire l’anteprima/preview gratuita (non finirò mai di lodare quelle meravigliose pagine messe a disposizione del lettore senza timore di occhiatacce o rimproveri del negoziante!).
Ma di cosa parla, veramente, Iro Iro?
“La casa era al centro di Kyoto, ma su una via interna, quindi riparata dal traffico e silenziosa. Era una delle case più antiche che avessi mai visto, molto grande, a più piani. Secondo il maestro, come tutte le abitazioni tradizionali era scomoda per viverci: era fredda in inverno e calda in estate, e la manutenzione aveva costi insostenibili. Praticamente non ne era contento, ma io e gli altri studenti la trovavamo meravigliosa, e ci sembrava un privilegio anche potervi passare poche ore.”
Dentro l’Iro Iro di Giorgio Amitrano assistiamo al racconto delle esperienze giapponesi del professore, a oggi uno dei più grandi nipponisti italiani. I capitoli sono pieni di aneddoti relativi ai suoi giorni in Sol Levante e il libro è una piccola miniera di informazioni interessanti sulla letteratura giapponese, con un occhio anche al cinema: non avete idee di quanti titoli ho segnato! E in tutto questo, in ogni periodo, c’è una cosa che risalta in ogni riga: l’amore del professore per il Giappone, che in tutti questi anni non si è mai affievolito ed emana chiaramente da Iro Iro. Il Giappone è un Paese reale e non una fantasia, per quanto spesso all’occhio del visitatore possa apparire tale, e il professore ne è ben consapevole; non per questo però il suo attaccamento a una Nazione che è diventata la sua seconda casa è sparito o si è mutato in insofferenza. È lo stesso rapporto che voglio riuscire a coltivare io stessa con il Giappone, e leggere le parole del professor Amitrano me l’ha ricordato.
In questo saggio (troppo breve però, mi leggerei subito un nuovo volume su altri aspetti del Giappone descritti dal professore!) si respira un’atmosfera che mi ha riportato alle viuzze di Kyoto e Osaka, e ai neon onnipresenti e conturbanti di Tokyo. L’ho comprato seguendo un’ispirazione momentanea e vi assicuro che ha pagato: se farete lo stesso, credo proprio che non ve ne pentirete!
Ce l’ho in lista, appena torno di nuovo in Italia (o viene qualcuno a trovarmi) vorrei fare di nuovo scorta di libri e questo sarebbe sicuramente tra questi 😀
Guarda, te lo consiglio di cuore! ** Secondo me ti piacerà, se si è appassionate come noi di Giappone ha tanto da dire!
Devo assolutamente leggerlo. Ho letto Il Mondo di Banana Yoshimoto e le sue traduzioni dell’autrice sono le migliori. Ha una scrittura raffinata ed è davvero un profondo conoscitore del Giappone e della delicatezza della scrittura giapponese. Grazie della segnalazione.
Non avrei potuto dirlo meglio. Sono davvero felice di averti messo al corrente del libro, penso che lo apprezzerai moltissimo!